martedì 30 agosto 2011


                               La Rumiola




Da Pian delle Macinare a Monte Le Gronde

Domenica 4 Settembre l'Associazione la Rumiola organizza un'escursione con partenza da Pian delle Macinare e arrivo a Monte le Gronde.
Il percorso escursionistico non presenta particolari difficoltà.
E' necessario un normale abbigliamento da escursionista.
Il ritrovo è alle 9.00 a Villa Anita Sede del Parco-Sigillo.
L'adesione va data entro Venerdì 2 Settembre a:


Gruppo Escursionistico la Rumiola
Via Ghea 3/A-Purello
06022 Fossato di Vico(Pg)
Tel. 075-919571
Cell. 333-2655628


La leggenda del paladino Orlando

 Costacciaro - Assai suggestivo, per le implicazioni di carattere naturalistico, storico e leggendario che comporta, è l'itinerario che, dal Pian delle Macinare, il più bel pianoro carsico del Monte Cucco, disteso a quota 1150 m s.l.m., conduce, lungo il sentiero numero 8, alla vetta del monte Le Gronde (m 1373). Lo "stradello" prende avviò dal ristrutturato rifugio di Pian delle Macinare per poi seguire, ma brevemente, un antico tratturo, significativamente denominato "I Trottori", testimone dell'intensa pratica della transumanza ovina d'un tempo. Raggiunta "La Fonte de l'Acqua Pàssera", un antico fontanile, il cui nome viene dal germanico wasser, `acqua', si possono riempire, fino all'orlo, le borracce. Dalla sorgente scaturisce una quantità perennemente esigua d'acqua, ma questa è assai fresca e leggera. Da qui, il sentiero inizia ad inoltrarsi nelle fitte e secolari faggete del versante meridionale del Monte Le Gronde. Il tracciato s'inerpica, infatti, nella frescura di annosi boschi di faggio, per dilagare; poi, sulle verdi praterie del "Col d'Orlando", o, popolarmente, "Còr d'Urlando" (e non mai "Colle d'Orlando", come si scrive, troppo spesso, erroneamente), un'antecima meridionale del Monte Le Gronde, a quota 1292 metri. Questa non eccelsa culminazione montuosa è, però, gravida di reminiscenze leggendarie. Un antichissimo racconto popolare vuole, infatti, che quivi, il paladino Orlando, sconfitto "in singolar tenzone", dal malefico gigante Sania, nei pressi dell'arcaica "Città Sanìa", l'odierna Scheggia, e "fatto a fette", con cinque titanici colpi di spada, il margine del monte Poggio Foce, si conducesse, in sella al suo sfibrato cavallo bianco, per esalarvi l'ultimo respiro. In tale luogo, infatti, Orlando avrebbe visto stramazzare al suolo e perdere la vita il suo fedele destriero, a causa d'una "gran bevuta d'acqua ghiaccia". Il "conte palatino" stesso, a questa desolante vista, e fiaccato dai tremendi colpi, vibratigli, con la "mazzafionda", da Sanìa avrebbe rimesso lo spirito nelle mani di Dio. A perenne ricordo della sua morte eroica, pastori e boscaioli delle nostre zone avrebbero successivamente intitolato al suo nome questa splendida cima ventosa, spazzata dai quattro venti. Superato il Col d'Orlando, il sentiero principia a risalire per un pendio prativo, qua e là costellato da arbusti spinosi e contorti, fino a raggiungere la dorsale più settentrionale della montagna. Di qui, con un lungo falsopiano, lentamente tramutatesi in un pendio via via più ripido, prima erboso, poi boschivo, si guadagna la sommità della seconda cima per altitudine del Parco regionale del monte Cucco: il monte Le Gronde. Dalla gran faggeta della località "Le Fontanelle", distesa lungo il versante orientale delle Gronde, emergono, quali giganti vegetali, una decina di faggi monumentali e colonnari, che, non di rado, superano i venti, venticinque metri d'altezza. Dal culmine del mante, la vista spazia libera a 360°, a sud‑est fino al citato Col d'Orlando e al monte Cucco propriamente detto, con i boschi dei "Bruciati", i prati di "Costi Leprène", e le alture sommitali della testata della Valràchena e della "Inforchetta", sul suo incontaminato versante settentrionale. Il vertice del monte Le Gronde è, a livello popolare, altrimenti conosciuto con il toponimo "La Torretta". Con questo nome di luogo si voleva probabilmente indicare una fortificazione, oramai completamente scomparsa, ed obliata persino nei più antichi documenti scritti.

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